Sotto le insegne dei locali stanno senza scampo le ragazze del Connecticut. Sorridono alle ombre e ai fruscii della notte e sono preda di uomini sparviero calvi e zeppi di occhiaie. Impiegati del catasto stellare che pregustano sapori di pelle straniera mentre fanno il pieno di doppio malto e indossano scarpe con la fibbia. Penetrerebbero la notte se potessero e le fredde carcasse di manichini platinati con i loro pugnali di sangue. La risacca alcolica dell’american dream di seconda mano si conclude nella schiuma di un’ alba prematura e per pochi istanti tutto si confonde. Si confondono i passi nei vapori dei tombini, nella disperazione di un terzo piano qualunque e nel sibilo invisibile di un’American Express che strisciando salda il conto.