Il re dei soprammobili

Mi piace quando l’arbitro mi tocca il petto o una spalla per spostarmi di un metro o due e farmi rispettare la dovuta distanza sulle punizioni e mi piace quando fischia per decretare un gol, un fallo, la fine. Durante le partite i compagni mi danno indicazioni su come giocare, pronunciano il mio nome, urlano: “Tira!”. Negli spogliatoi a fine gara analizziamo gli errori e le azioni riuscite bene e se a qualcuno manca il docciaschiuma glielo prestiamo senza storie perché noi siamo una squadra. Ma a casa la sera regna il silenzio e mentre io, immobile sulla sedia in vimini della cucina, aspetto che alcuni ricordi scompaiano dalla mia mente tutto intorno a me ci sono i soprammobili. Stanno in silenzio, del resto sanno bene che io sono il loro re e che posso disporre di loro a mio piacimento. Ci tengono alla pelle i miei soprammobili.

Lascia un commento